Jerusalem!

     

Eccoci, scusate il ritardo con cui diamo nostre notizie sul blog. Per fortuna c’è Sara che fa da mediatore!!! Grazie.

30 settembre

Ecco, siamo in Israele.

E’ “Rosh HaShanah”, il Capodanno ebraico e i 4 signori con cui facciamo il viaggio verso Gerusalemme vanno a trovare i loro parenti per la festa. “Vivo a Eilat” mi dice la signora seduta accanto, “ma quando vado a Gerusalemme mi sento a casa. C’è un’atmosfera diversa, religiosa”. E si tocca il cuore.

Vediamo davvero poco di Gerusalemme, ma l’impressione è forte. La città vecchia sembra un grande suq, strade strette, coperte, tutto negozietti, dolci, vestiti, scarpe, amuleti, oggetti sacri, odori, profumi, falafel, spiedini di carne e succo di melograno.

Lasciamo i nostri bagagli all’Hebron Hostel, una stanza solo per noi sei, la finestra è un’apertura sul soffitto che dà su un terrazzo “sgarruppato”, molto mediorientale.

Usciamo, mangiamo, andiamo a vedere la Chiesa del Santo Sepolcro. Assistiamo al momento della chiusura e così rimaniamo nella piazza che vedete nella foto a guardare le persone che passano.

Per arrivare al muro del pianto passiamo un punto di controllo “Niente foto – ci dicono – E’ festa”

Donne e uomini ebrei vanno a pregare, ma divisi, gli uomini a sinistra, le donne a destra. sono tutti vestiti per la festa, di nero molti, un po’ retrò, gli uomini portano questi grandi cappelli neri a falda larga. Si appoggiano al muro, dicono le loro preghiere, infilano un bigliettino tra una pietra e l’altra.

Finiamo la serata in una viuzza “araba”a fumare il narghilé alla mela, bere caffè turco e thè alla menta. Tutti uomini, le uniche donne sedute a un tavolo siamo noi quattro, due italiane e due indiane.