fotografia


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5 ottobre: ieri il gruppo di fotografia e’ andato a visitare la città vecchia e a scattare le prime foto. hanno 15 macchine fotografiche con rullino da 24.

oggi proseguono il laboratorio discutendo sulle loro impressioni, cosa gli piace della citta’ vecchia, cosa non gli piace, quali sono le differenze tra qui e la’. e’ incredibile, ma effettivamente a 2 km di distanza la vita cambia totalmente, niente macchine, le persone vestono abiti tradizionali, i bambini spesso non vanno a scuola, cominciano a lavorare presto, non ci sono regole, non ci sono i segnali stradali, non c’e’ la polizia, invece ci sono i soldati, i check point, le reti, i coloni che gettano le immondizie dalle finestre.


 

Hanno discusso a lungo ieri sera Pabli e Timira sul tema da proporre ai ragazzi per le loro foto. Pensavamo di trovare una realta’ immersa nella poverta’ e nel dramma dell’occupazione, ma come dicevamo bastano due kilometri e la situazione cambia totalmente. Anche se pochi anni fa hanno vissuto il coprifuoco e molte case sono state distrutte dagli israeliani, anche se sanno che la palestina e’ occupata, qui nel loro quartiere si sentono liberi, non ci sono i soldati che li guardano dall’alto, non ci sono i check point, ognuno ha la sua casa, la macchina, vestono moderno, hanno il telefonino, la tv satellitare. "e’ un momento di tranquillita’"dice Khaled, "da un momento all’altro potrebbe cambiare: coprifuoco, strade chiuse!"

Molti dei ragazzi piu’ grandi, per esempio Adham di 17 anni che ci fa da traduttore e parla inglese meglio di me, sono gia’ stati in giro per il mondo, tramite l’associazione, il Palestinian Child’s Home Club. E’ stato in America, in Francia, in Georgia, in Israele.

Insomma anche qui si vive il contrasto delle civilta’ moderne.