Fantasia Tour 2008

  

  

Seconda data del Tour “Fantasia 2008” quella di questa sera a Vasco.  Lo spettacolo di Margao è andato benissimo. La tensione e l’eccitazione per il debutto erano palpabili. I ragazzi, concentratissimi,  sono stati davvero bravi e il numeroso pubblico di gente locale accorso per vederli ha apprezzato molto.

Oggi il caldo è asfissiante. Stefano si sta cuocendo da stamane sotto il sole per farci trovare tutto pronto. Lo stage, il dietro le quinte con i tappeti per i costumi e soprattutto la copertura del backstage per creare ombra e refrigerio ai ragazzi al loro arrivo richiedono un grande lavoro. Il posto è un po’ infelice. Dopo il prato d’erba morbida di Margao, oggi ci muoviamo a slalom tra buche ed escrementi di capre e di mucche.

  

Il ground dove stasera si esibiranno i nostri piccoli artisti, fino a qualche anno fa era un luogo di prostituzione che si estendeva per un centinaio di metri lungo la boulevard in riva al mare.  Un giorno il governatore del distretto decide di prendere provvedimenti  facendo eliminare tutte le casette di lamiera che ospitavano prostitute e clienti, per farne  terreni edilizi e costruire a breve nuovi edifici residenziali.

Nelle immediate vicinanze si trova uno slum  da cui probabilmente verrà la gran parte del pubblico prevista oggi.

Alle 14.30, puntuali come un orologio svizzero, cosa assai rara qui in India, sono arrivati anche i ragazzi e non c’era un filo d’ombra nello spazio scenico. Si sono fatti sedere nel backstage, si è ripercorso con loro la scaletta dello spettacolo con le varie entrate ed uscite e ci si è raccomandati di non stare sotto il sole.

   

  

Adesso è tutto pronto per andare in scena. Anche oggi la carica di questi ragazzi è davvero impressionante!

Vi faremo sapere com’è andata. Sicuramente di auguriamo un viaggio di ritorno verso casa come quello da Margao due giorni fa, quando nel bus, i ragazzi e noi, entusiasti e felici dopo lo spettacolo, abbiamo scaricato tutta l’adrenalina accumulata tra attese, tensioni ed esibizione, in esternazioni di gioia, abbracci e in un gemellaggio di canzoni italiane ed hindi cantate a squarciagola!

Vedendoci così, stipati nello sgangherato pulmino di El Shaddai, con i ragazzini festanti, si poteva cogliere l’essenza di ciò che l’”Officina del Sorriso” vuol rappresentare.