Uscita di gruppo dagli alloggi alle 8 del mattino. Una rapida colazione a base di tè e toast imburrati e via al lavoro. Attraverso campi ingialliti dove braccianti raccolgono il fieno. Sullo sfondo un orizzonte di giada. Dietro i palmeti l’oceano. Le strade di Vagator sono animate da frotte di studenti, operai, donne in sari, falegnami e contadini. La gran parte di loro vive e lavora rigorosamente a ridosso delle strade, così come i cani e le mucche. I buoi nei campi convivono con gli inseparabili aironi bianchi sul loro dorso. Quasi a significare un equilibrio misterioso tra la massa dell’imponente animale e la leggerezza del nobile uccello.
Dalle 9 alla Shanti Niketan school siamo tutti operativi. I ‘nostri’, osiamo ormai questo termine, ragazzi aspettano davanti all’aula dedicata alla sartoria.
Un coro di saluti pronunciati in perfetto italiano volano nell’aria. “Buon giorno” e “Bravi” sono le parole che ricorrono e ci stupiscono.
Attendiamo che le mucche escano dal cortile per tornarsene a brucare altrove. Segue un breve discorso di Erica sul programma della giornata e le modifiche su cui si è ragionato la sera prima, o magari, la notte. Le prove si fanno più intense ed articolate. Lo spettacolo viene montato scena per scena con un buon ritmo. Durante la giornata si provano anche più scene contemporaneamente, visto il tempo limitato. In parallelo prosegue la costruzione dei materiali (costumi da uccelli e un’enorme gonna per i trampolisti, i pesi da circo, il carretto del clown…), dei trampoli e il confezionamento di nuovi costumi.
In effetti il tour partirà il 12 novembre con il viaggio notturno in pullman a Bombay.
Le date di rappresentazione sono le seguenti:
14 e 15 novembre a Bombay
17 e 19 novembre a Pune
Si farà ritorno a Goa il 20 novembre.
Il 24 novembre lo spettacolo sarà rappresentato a Panjim e il 25 a Calangute, nello stesso luogo dell’anno scorso. Un totale di sei spettacoli.
I ragazzi sono molto affiatati e coinvolti, apprendono velocemente le azioni di scena ed il senso dello spettacolo. Stanno imparando ad assumersi le responsabilità di attori, ad esempio nella gestione degli oggetti personali e dei costumi. Molti di loro si ricordano i movimenti dello spettacolo dell’anno scorso e mandano a memoria velocemente le novità introdotte. Già canticchiano le canzoni della scena d’apertura.
Iniziano le prime confidenze tra maschi e femmine. E si avvicinano anche a noi, alcuni ci rivelano le loro abilità. Priya è una disegnatrice eccellente. Sono sue le fantasiose decorazioni delle aule della Shanti Niketan School.
È pomeriggio inoltrato. La musica risuona nel cortile della scuola, da cui provengono applausi e grida. La scena funziona e l’entusiasmo è finalmente risvegliato.
Ma non tutto è così semplice. Erica sta impiegando moltissima energia per costruire lo spettacolo, seguire i ragazzi e coordinare l’aiuto dei collaboratori.
Dalla tecnologia multimediale all’infilare un ago, dal fissare i trampoli ai confronti registici, ognuno presta la propria opera in differenti e molteplici modi. Una ricognizione di Stefano, sottratto a Diego e ai suoi trapani, ci permetterà di trasmettere, tra breve, un video delle prove.
Alla fine della giornata ci ritroviamo in sartoria con Barbara a tagliare stoffe, cucire a mano e a scrivere al computer accanto ad una vecchia Singer. La luce obliqua della sera filtra tra gli alberi. Il sole non sembra mai tramontare per questa Officina del sorriso.
Eppure, nel ritorno verso gli alloggi, nell’aria umida pregna del profumo degli incensi e dei falò, una meteora traccia una scia luminosa nel cielo notturno.
L’India ci regala ancora un altro sogno.
sa.