Vi giuriamo con tutta la buona volontà che non abbiamo capito come, partendo alle 9 del mattino da Nago, siamo riusciti ad arrivare a Prijedor a mezzanotte e mezza. Ci siamo dati numerose spiegazioni, alla fine abbiamo convenuto che forse avevamo sbagliato qualche previsione.
Or bene, in Bosnia ci siamo e la parola d’ordine di questo viaggio sarà: dogane… dogane… l’incubo ricorrente saranno le dogane; i più veloci stanno sulla mezzoretta, l’altra notte siamo rimasti sull’oretta di attesa per sdoganare i nostri preziosi materiali di scena.
Che dire, gli aneddoti sono tanti da raccontare; in foto ci vedete a Padova in una pausa, siamo in cinque è vero, ma Stefanone ci raggiunge in Kosovo; quello lì è il suo furgone, ops, camper meraviglioso: the red van. E’ in buone mani. Ti aspetta.
Quindi riassumendo: Prijedor nella notte è suggestiva, la signora Lijubica (mi perdoni gli errori di battitura) è straordinariamente deliziosa e ci ha sfamati all’una di notte con una cena degna di sultani. Al mattino il sole ci scalda, il fiume ha un’atmosfera magica, la campagna meravigliosa.
Sladja, dove sei???