Primi passi

 

Il giorno fugge rapido dietro le faccende del teatro. Un solo pasto al giorno, alla sera. Poi a letto presto, sfatti, ognuno occupato nel suo piccolo mondo.

Ripenso alla stretta di mano di un bambino oggi pomeriggio. In sala prove stava imparando ad usare i trampoli. Era insicuro, come tutti all’inizio, ma determinato. I suoi occhi grintosi e scuri luccicavano dalla smania di riuscire a camminare.

"Trova il tuo equilibrio, senti le tue nuove gambe, sei come un neonato e stai imparando daccapo". Frasi di questo tipo mi ronzavano nella testa. Sussurrate piano, finché il ragazzino trovava la propria confidenza. In mezzo a tanti altri sgambettanti ed eccitati, aiutati da noi e dalle volontarie tutte con la medesima pazienza.

Le braccia tese, le sue mani nelle mie, era una sensazione nuova per entrambi.

L’ho poi perso di vista, occupandomi di altri ragazzi. L’ho rintracciato tra le braccia di Erica, caduto da una vetta, e tra quelle di Paola e Barbara.

Al termine delle tre ore di laboratorio è tornato vittorioso, soddisfatto della sua piccola grande impresa. È come se avessi imparato a camminare un po’ anch’io. Sono dei brevi istanti di gioia.

E che dire della prima ragazza trampoliera? Dovreste vedere con quale sicurezza attraversa a grandi falcate la sala!!

 

A Goa stanno arrivando i turisti. I ristoranti e i pub si riempiono e scompaiono sempre più indiani. Si percepiscono forti contrasti, come sulla spiaggia, in un paio d’ore di relax che ci siamo concesse, grazie al ritorno del sole.

I turisti, più o meno sballati, stanno rovesciati nei bar o sulla sabbia. Di fronte a loro fluisce continuamente il via vai dei portatori di mattoni, issati sulla testa con un cencio per proteggersi. Sono soprattutto donne e bambini. Instancabili lavoratrici sciamano colorate, mentre la risacca del mare accompagna i pensieri fugaci di chi semplicemente attende lo scorrere del tempo.