Tutte le scuole sono chiuse. Le vacanze del Diwali sono ufficialmente iniziate e per l’Officina del Sorriso è il momento in cui si inizia a lavorare davvero sodo. Oggi è il primo giorno in cui si proverà per sei ore, spezzate solo da una legittima pausa pranzo. Il tempo è clemente e concede una pausa dopo l’afa dei giorni scorsi.
I ragazzi arrivano puntuali all’appuntamento. Noi siamo ancora assonnati mentre loro sprizzano energia da tutti i pori. Facciamo un riscaldamento collettivo con degli stiramenti per risvegliare le parti del corpo ancora dormienti e dividiamo il gruppo in due per lavorare meglio. Sonia sale nella hall della scuola con gli acrobati che sono anche i ragazzini più piccoli. Erica e Giacomo aiutano i più grandi ad indossare i trampoli e a fare i primi passi con le loro nuove gambe di legno. Il supporto prezioso di due insegnanti bravissime velocizza il tutto. Al momento siamo solo in tre e qualsiasi aiuto risulta gradito.
Vista l’energia dei ragazzi, durante la pausa pranzo trangugiamo di tutto per tenere loro testa nelle ore che verranno. In fondo è il primo giorno a tempo pieno anche per noi. Nel pomeriggio proseguono gli allenamenti. Qualcuno con i trampoli prende il volo verso il basso (nel senso che cade, ricade e cade ancora), senza, per fortuna, gravi conseguenze. Sonia, al piano superiore, ha il suo bel daffare con una decina di piccole pesti che non danno segni di stanchezza. Alle cinque del pomeriggio le prove finiscono, i ragazzi se ne vanno e noi ci guardiamo una attimo facendoci un check up….
Sonia sembra uscita da un percorso di sopravvivenza tant’è stanca e sporca. Della sua meravigliosa canottierina è rimasto ben poco. Sono visibili ad occhio nudo impronte di piedi e piedoni marroni ovunque. Esaminandole bene si va da un 34 a un 46!!!! Sembra che per una volta Sonia non abbia scalato ma sia stata scalata da piedi a testa!! Giacomo ha la tasca della camicia strappata. Probabilmente qualche ragazzo in fase di caduta gli si è attaccato con troppa foga! Erica veste scuro e non fa testo perché lo scuro nasconde le macchie!
Comunque per noi la giornata non è ancorar finita. Si va a Mapusa ad acquistare altro materiale per l’oggettistica dello spettacolo.
Finalmente ci ritroviamo seduti in un tipico ristorantino indiano a consumare un meraviglioso “masala dosa”. Stanchi ma felici.