SPETTACOLO FINALE!

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E’ il grande giorno!
Arriviamo a scuola verso le tre del pomeriggio per il sound check e la sistemazione di tutti i costumi. Abbiamo solo un’ora di tempo prima dell’arrivo dei ragazzi.
L’”omino” dell’elio è puntuale per gonfiare più di cento palloncini necessari per i due spettacoli di questa sera, le quinte sono al loro posto, i fari puntati e controllati dal giorno prima, la scuola quasi deserta… tutto sembra perfetto!
E’ solo una sensazione… i primi problemi sono evidenti nelle tre postazioni di regia, posizionate in punti diversi all’interno della scuola. Due lettori cd su tre non funzionano!!!
Vista l’esperienza degli anni scorsi, la cosa poteva essere prevedibile, eppure questo inghippo ci coglie tutti di sorpresa. Sostituiamo il primo con attrezzatura nostra e il secondo, anche.
I ragazzi arrivano eccitatissimi, i più piccoli sono fuori controllo. Per fortuna Samina miss, si prenderà cura di loro munita di fischietto.
A scaglioni si presentano in sala trucco e ai costumi, vengono riprovate alcune scene per sicurezza e poi tutti al loro posto!
Alle diciannove è prevista la prima performance e, un’ora prima, l’entrata della scuola è già stracolma di gente.
L’istallazione del laboratorio di fotografia, nel parco giochi e il video con le interviste dei bambini di Chimbel, accoglie il numeroso pubblico.
Che lo spettacolo abbia inizio….

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Esprimere a parole tutte le emozioni provate, la gioia esplosiva alla fine della seconda replica, la gratitudine verso questi ragazzi e verso tutti coloro che ci vogliono bene, in questo momento ci è impossibile…
Grazie all'Associazione Mercurio di Riva del Garda, a El Shaddai Street Child Rescue di Goa, alla Provincia Autonoma di Trento e a tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare questo bellissimo sogno.
Grazie anche a voi tutti, che con costanza e pazienza, ci avete seguiti e incoraggiati leggendo questo blog.

Noi vi salutiamo qui… l'Officina del Sorriso continuerà nel mese di dicembre con Veronica che, speriamo, possa renderci partecipi della sua esperienza alla Shanti Niketan School, con il continuo aggiornamento del sito. Il nostro lavoro continuerà grazie a una famosa compagnia di Los Angeles che, entusiata dello spettacolo e dell'energia che si respira ad Assagao da un mese a questa parte, ha deciso di iniziare un nuovo percorso creativo con i "nostri" bambini.
A presto
Erica

Altre foto dello spettacolo finale e del progetto "Officina del Sorriso-India 2010" sono visualizzabili al link: http://www.flickr.com/photos/laboratoryofsmiles/

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Animazione a Chimbel

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Entrando a Chimbel si percepisce subito l’odore del pesce appeso ad essiccare davanti alle porte delle case, come dei panni stesi, che inevitabilmente attira tutti i gatti del circondario.
 
Oggi Erica e Timira si addentrano nello slum, per fare una sorpresa ai bambini del centro.
 
Al rumore dello scooter tutti i ragazzi corrono loro incontro con un grande boato di benvenuto! Timira incontra gli studenti del laboratorio di fotografia dello scorso anno dopodichè Erica improvvisa un piccolo spettacolo di clownerie e magia, lasciando tutti (letteralmente) a bocca aperta.
Dopo la tradizionale pausa del chai, che viene servito ogni giorno a metà pomeriggio, tocca ai bambini performare per gli ospiti: due presentatrici, una danza tipica, quattro scenette esilaranti con diversi attori … il loro modo  per dire “grazie”.
 
 Il gran finale prevede sculture di palloncini per tutti.  
 
A qualcuna, non diciamo il nome (Erica) viene la “brillante” idea di uscire in strada munita di pompetta e sacchetto e, tempo cinque minuti, da tutte le stradine di Chimbel corrono verso di lei frotte di bambini desiderosi di ricevere un fiore rosa, un cuoricino rosso o un coniglietto blu. Viene mandato un sos all’interno del centro e, per qualche istante, il caos è generale. L’organizzazione di una lunga fila, riporta tutti alla calma.
 
_MG_8062 _MG_9016 A tutte le famiglie dei ragazzi del laboratorio di fotografia, viene donato il ritratto scattato nella loro casa.
 
Prima di ripartire per Vagator, siamo ospiti di Sujata, che offre al gruppo l’ennesimo chai. Entriamo nella piccola casa e troviamo quattro persone ad attenderci …. qui Erica, instancabile,  improvvisa un altro show, attirando vicini e parenti da ogni dove… lasceremo quella casa, zigzagando, tra ventinove curiosi nel frattempo sopraggiunti.
 
Prendiamo la via del ritorno stanchi, ma tanto, tanto felici!

Veronica è qui!!!!!!

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Primo giorno a Goa: caldo umido.
L’accoglienza al centro El Shaddai è inimmaginabile: i bambini, specialmente i più piccoli, mi corrono incontro, mi prendono per mano e mi abbracciano, già dopo mezz’ora tutta la scuola conosce il mio nome: hi Veronica!,
Intanto, fervono i preparativi per lo spettacolo finale: alcuni ragazzi si allenano col monociclo, altri provano i pezzi di teatro, danza, giocoleria ed acrobatica.  
L’eccitazione in tutta la scuola è alle stelle: si tratta di unire il lavoro fatto in questo mese nei singoli laboratori in un unico meraviglioso spettacolo, si pensa alle musiche, alle luci, ai costumi, al trucco. Ci sarà anche un’installazione, risultato del laboratorio fotografico realizzato nello slum di Chimbel : ritratti, interviste e storie scritte da alcuni bambini, che verranno appese al grande albero nel giardino.
Tutti i ragazzi del centro, uscendo dalle classi, si fermano a guardare le prove eccitati ed ammirati: si siedono accanto a me e commentano  le prodezze dei compagni. Sonia è molto fiera dei suoi ragazzi , soprattutto di Sangeetta, unica ragazza che si cimenta nelle acrobazie coi tessuti, una piccola grande soddisfazione.

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Secondo giorno a Goa: caldo, umido.
Oggi decido di visitare, insieme ad Erica ( che oramai si orienta per le intricate stradine di Vagator come se fosse ad Arco), la casa dove alloggiano i bambini più piccoli, semplice e spartana ma pulitissima e perfettamente organizzata. Molti stranieri in visita, alcuni passano a trovare i bambini che hanno adottato a distanza, altri solo per giocare un po’ con loro o per lasciare qualcosa. La casa delle ragazze è molto accogliente, interamente dipinta di tuchese, e mentre Sharon ci mostra la stanza con i letti (turchesi), una ragazza alza il volume della musica. Visitiamo anche  l’ospedale per bambini malati terminali, appena  costruito in cima alla collina dalla fondazione El SHaddai.
Intanto non si fermano i preparativi per lo spettacolo finale: Timira attacca su tutti gli alberi di Goa, non lesinando con lo scotch, il manifesto appena stampato del grande evento, Diego passa le notti a tagliare, rallentare e accelerare i pezzi musicali che faranno da colonna sonora, soddisfacendo ogni più assurda richiesta.

Sonia e la sua allieva Sangitta _MG_9034

Altre immagini relative al progetto "Officina del Sorriso" sono visualizzabili al link: http://www.flickr.com/photos/laboratoryofsmiles/

“€œBAKRI EID” A CHIMBEL

Trampolieri in azione alla Parata di Panjim 2010 Bolle di sapone durante la Parata di Panjim


A Chimbel (lo slum più grande di Goa), oggi si festeggia la giornata del ”Bakri Eid ”, la seconda festa più importante dell’anno per la gente di fede musulmana, festività che ricorda la richiesta di Dio ad Abramo di sacrificare suo figlio Ismaele, sacrificio che verrà eseguito uccidendo un montone al posto suo.
L’85% dei 14000 abitanti di Chimbel è di fede musulmana. E’ evidente quindi, lo stato di eccitazione che si respira nelle strade.
 
La giornata inizia all’alba con il sacrificio di alcuni animali (vitelli capre agnelli e pecore).
Segue una cerimonia di diverse ore nella moschea, dove gli uomini si riversano in preghiera.
Tutti indossano i loro abiti migliori: le donne e le bambine adornate con fiori profumati nei loro capelli corvini, sfoggiano sari o kurta bellissimi e coloratissimi. Bracciali d’oro, collane e orecchini, risaltano la bellezza dei loro volti.
Gli uomini vestono camicioni lunghi e rigorosamente bianchi, abbelliti da ricami e il classico copricapo islamico.

Monociclisti 2 alla parata di Panjim Parata di Panjim piccola giocoliera in esibizione

Diversi ragazzi del corso di fotografia ci hanno invitato nelle loro per festeggiare assieme questo giorno speciale.
Arriviamo a Chimbel e, come sempre, i bambini giocosi sulle strade ci accolgono con un caloroso “CIAO CIAO”!
E’ mezzogiorno, il primo appuntamento è a casa dei fratelli Abzal e Sarfaraz. La madre dei ragazzi ci aspetta davanti a casa. La salutiamo regalandole una foto scattatale qualche giorno fa, che è subito oggetto di ammirazione da parte di tutti i familiari compresi nonno, zio e tanti piccoli nipoti e cugini.
Ci vengono assegnati i posti più ambiti all’interno della stanza, che pullula di occhi curiosi e lucenti. Rimaniamo diverso tempo, assaggiando il famoso dolce del “Bakri Eid”, una minestrina di latte, crema, noci e spaghetti trasparenti di riso (praticamente un pasto).
Più tardi, tra i vicoletti di Chimbel e sotto un sole cocente, raggiungiamo a piedi la casa di Fayaz. Con lui abitano, oltre la famiglia, la nonna, una sorella del padre, suo marito e la figlia.
Non facciamo neanche in tempo a salutarli, che ci troviamo già tutti a “tavola”.
La “tavola” è una tovaglia di velo alto, di colore rosso e nero, stesa a terra, imbandita di vassoi pieni di riso pulav, lenticchie e verdure cotte.
Il pranzo è una delizia ma, sapendo quello che ci aspetta qui a Chimbel, non esageriamo nelle dosi. Ci congediamo, non prima di aver mangiato altro dolce.

Prema vecchia studente di El Shaddai con noi alla parata di Panjim Giocoliere in azione Parata Panjim

All’esterno ci aspetta, impaziente e sudato, Amjad, un altro ragazzino del corso di fotografia, che ci guida sorridente e fiero verso la sua minuscola dimora: una stanza di 5 mq e un retrostanza di altri 4 mq in cui vivono due adulti e quattro bambini.
Salima, la mamma di Amjad, donna dai gesti amorevoli e alquanto energici, ci saluta con una forte stretta di mano e ci fa accomodare su delle stuoie a terra. Manda il figlio a comprare soft drink coloratissimi nella bottega del villaggio e nel frattempo di serve la seconda razione di riso e dal.
Le visite proseguono fino a sera e, tra una casa e l’altra, ci scorrono davanti agli occhi le variopinte scene di strada di Chimbel. Le vie, appena il sole diventa più clemente, si riempiono di bambini urlanti, donne impegnate a intrecciarsi  capelli o a lavare panni e stoviglie, uomini intenti in conversazioni di gruppo, qualche mucca sonnolenta, cani, galline e chi più ne ha, più ne metta!!

Parata di Panjim giocoliere 2 Parata Panjim Tessuti

Lasciamo lo slum alle otto di sera, dopo il lungo rituale del Mehindi, un tatuaggio temporaneo eseguito con hennè rosso, sulle nostre mani.
La statistica di pasti ingeriti alle ore 20.00 sarà la seguente: sette dolci del “Bakri Eid”, tre pranzi completi a base di riso, lenticchie e verdure più un numero imprecisato di soft drinks.

Parata Panjim Trampolieri con uccelli paradiso Partenza Parata Against Child Abuse Panjim 2010

Altre immagini relative alla parata di Panaji "Prevention of Child Abuse" sono visualizzabili al link: http://www.flickr.com/photos/laboratoryofsmiles/