Peja/Pec

After the rain… c’è da mettere a posto le cose, è tutto bagnato…
Panni stesi al sole dopo il nubifragio di Kralijevo
E quindi, eccoci qua: Peja/Pec ci ha accolto e con uno stuolo di delegazioni di associazioni. Qui siamo alla riunione di coordinamento presieduta dal Tavolo Trentino coi Balcani di ieri mattina.
Incontro ufficiale con Trentino Balcani a Peija
Giusto il tempo di presentarsi, di spendere due parole sull’idea del progetto, e via di corsa ai laboratori che si svolgono attorno al Centro culturale giovanile di Peja/Pec.

Giocoleria:
Laboratorio di giocoleria 1

Musica:
Laboratorio di musica

Video:
Laboratorio di video 1

Gli allievi del teatro sono arrivati dopo due ore, ma sono arrivati, e la soddisfazione di Erica (e di tutti noi) è grande, perchè lavora con i bambini del quartiere multietnico di Shtatë Shtatori. E proprio tra pochi minuti, questo quartiere sarà esplorato con le telecamere dal gruppo 1 del laboratorio video.
Siamo tutti molto felici di come si stanno svolgendo i laboratori, da quello della musica al teatro alla giocoleria, l’entusiasmo dei ragazzi è molto alto e anche quello degli organizzatori… noi stiamo bene, sentiamo di essere sul percorso giusto.

Domani, alle 15.30, è previsto il nostro spettacolo “The trip” nella piazza di Peja/Pec.
So, hear you soon…
Pubblico di strada

Kraljevo

Eh beh, a Kraljevo non piove mai ma oggi sì. D’altra parte verso le 17 il nostro  amico Meteo si annunciava così:
cielo plumbeo a Kraljevo
Allestisci, porta pazienza, incrocia le dita, tutta Positive Youth è alle prese con le casse Montarbo di Mercurio (500 kg l’una), insomma ci siamo: manca solo la clemenza del cielo.
Ma sarà la la lampadina giusta

L’occasione è propizia per una Pivo (è buona la birra qui, sai, come quella ceca, tedesca, o come in Alto Adige che appena superi il confine provinciale diventa subito più buona, ecc). Aspetta aspetta e il diluvio comincia. Due, tre e poi cinquecento gocce al secondo.

Un fuggi fuggi verso i cavi Cannon (si scrive così), ciabatte di ogni tipo, fari e tutto il materiale (siamo bravi) già bell’è impacchettato con i sacchi delle immondizie. Non accenna a diminuire. Dopo due ore smette. Che facciamo?

Tutto pronto a Kralijevo Serbia ma nubi nere all'orizzonte..

Decidiamo di non rischiare di saltare per aria per via dei cavi elettrici, l’acqua che tocca i cavi, ecc. D’altra parte Stefanone non è ancora qui: ci raggiungerà il 26 a Peja/Pec. E così si smonta, e si carica. E ricomincia a piovere… e in fondo è andata così.

Purtroppo Voikan, Elisabeth e il duo Nikola&Nikola e così tutta la Nievskij Prospekt di Kraljevo (come la chiama Laura) non hanno potuto godere del nostro spettacolo. Come si fa? Non so, ci penseremo. Ma domattina partiamo per il Kosovo. La strada è più o meno lunga, l’attesa in dogana, più o meno lunga. E’ tutto un po’ più o meno lungo qui. Anche oggi, per non andare fuori moda, abbiamo allungato l’autostrada di 35 km. Ehhh, mi son sbagliata, tutto qua.

Qui si parte, e l’importante è partire. Sempre.

Ah, per il momento godetevi questo LINK al tracciato fotografico del nostro viaggio su Gmaps. Arrivederci in Kosovo.

Prijedor

Prijedor, ebbene sì. Sladja l’abbiamo incontrata, come potrete vedere nel trailer. Emozionante il primo spettacolo di fronte ad un centinaio di ragazzi e ragazze della scuola di Ljubia. E’ stata sua l’idea di rappresentare qui e non nel centro città. Valorizzare la periferia. E ce n’è davvero bisogno, un po’ dappertutto.

La Bosnia ci ha accolto nel cuore della notte. Al risveglio, latte di mucca come quando avevo sei anni. E poi quest’autunno incantevole, il paesaggio che ti abbraccia, come le casette abbracciate alla terra.

Tutto di corsa. Siamo artisti di strada, in carovana moderna. Si fa si incontra si scambia e si riparte. Via. Da una dogana all’altra: Slovenia Croazia Bosnia Croazia Serbia…

A presto, a Kraljevo. Con tappa a Belgrado.

I bambini di Liubija dopo show

Il collaudo

The red van

Vi giuriamo con tutta la buona volontà che non abbiamo capito come, partendo alle 9 del mattino da Nago, siamo riusciti ad arrivare a Prijedor a mezzanotte e mezza. Ci siamo dati numerose spiegazioni, alla fine abbiamo convenuto che forse avevamo sbagliato qualche previsione.

Or bene, in Bosnia ci siamo e la parola d’ordine di questo viaggio sarà: dogane… dogane… l’incubo ricorrente saranno le dogane; i più veloci stanno sulla mezzoretta, l’altra notte siamo rimasti sull’oretta di attesa per sdoganare i nostri preziosi materiali di scena.

Che dire, gli aneddoti sono tanti da raccontare; in foto ci vedete a Padova in una pausa, siamo in cinque è vero, ma Stefanone ci raggiunge in Kosovo; quello lì è il suo furgone, ops, camper meraviglioso: the red van. E’ in buone mani. Ti aspetta.

Quindi riassumendo: Prijedor nella notte è suggestiva, la signora Lijubica (mi perdoni gli errori di battitura) è straordinariamente deliziosa e ci ha sfamati all’una di notte con una cena degna di sultani. Al mattino il sole ci scalda, il fiume ha un’atmosfera magica, la campagna meravigliosa.

Sladja, dove sei???