Sono le 6.30 di sabato mattina, sei viaggiatori in procinto di partire si agitano come formichine nell’appartamento di Peja. E’ l’alba, gli uccelli fuori cantano già da un’ora. Fito, il nostro fidato traduttore, sta per arrivare. Ci accompagnerà fino alla frontiera con la Repubblica di Macedonia. A tre ore da qui.
E poi… quattro lunghi giorni di viaggio… Grecia, Turchia, Georgia…
Arrivederci a Tbilisi.
Servizio tv e animazione a Vitomirica
Il servizio tv di Dukagjini Kosovë Pejë sullo spettacolo andato in scena mercoledì 24 ottobre 2012 alle ore 16 presso il cinema di Peja.
Ieri abbiamo svolto una piccola animazione presso l’unico centro di sostegno ai disabili di Peja.
Spettacolo finale a Peja
WUFF… è andata. Ce l’abbiamo fatta. Applausi e sorrisi, una platea entusiasta e pure la TV locale a riprendere…
Ma andiamo per ordine.
Incredibilmente puntuali tutti i gruppi dei quattro laboratori realizzati nei giorni scorsi (video, teatro, musica e giocoleria) si presentano alle 13:00 per le prove generali, al cinema Jusuf Gervalla Kino di Peja. Abbiamo poche ore per coordinare e provare lo spettacolo finale, che andrà in scena alle 16:00 con i quaranta allievi coinvolti nel progetto “Officina del Sorriso” in Kosovo.
Erica e Sara si occupano della regia, l’audio, le luci, il coordinamento delle entrate e uscite sul palco. Mentre Laura prova coi suoi ragazzi, che per l’occasione si sono vestiti a festa. Sono le ultimissime prove, ancora non del tutto a ritmo… ma soprattutto si cerca la combinazione tra musica e giocoleria, con Riccardo e i suoi allievi, che pare siano solo tre… Flessibilità fino all’ultimo.
C’è chi ha portato l’amica o un parente, alle 16:10 la sala è quasi piena, più di duecento persone riempiono il Jusuf Kino di Peja.
Lo spettacolo inizia dopo una breve presentazione di Sabrina Lekaj, coordinatrice del centro Zoom. Subito si crea un clima di magica attenzione, mentre si proietta il primo dei tre video sulla città realizzati dai ragazzi. Gli allievi del teatro si esibiscono con grande presenza scenica, suscitando applausi a scena aperta. Quindi la musica dal vivo, le esibizioni di acrobatica e giocoleria, i video: tutto si alterna in una sequenza fluida e scorrevole, per la durata di quarantacinque minuti.
Sulle note di Xhamadani Vija-Vija (una sorta di inno nazionale, espressione di gioia e coesione), il pubblico scoppia in un boato e il palco si riempie. Sull’onda dell’entusiasmo, tutti i partecipanti ai laboratori risalgono sul palco per godersi l’applauso, improvvisando balli, danze e acrobazie. Per dieci minuti è una grande festa al ritmo dei tamburi e i battiti di mano di chi è rimasto sulle poltroncine di velluto del cinema. Un bel momento in cui ragazzi di varia provenienza sociale, economica e culturale, ballano e si esibiscono insieme in un’unica armonia.
Ci aspettavamo una situazione speciale, ma l’entusiasmo e il successo della performance hanno sorpreso anche noi.
Tra i saluti e le congratulazioni finali si intrecciano sguardi emozionati e soddisfatti, mentre si registra qualche breve intervista. Il direttore della TV locale Dukajini si è congratulato per il lavoro svolto in questi pochi giorni, riconoscendo le sue qualità a livello artistico, ma anche profondamente umane, di relazione, di comunicazione e integrazione.
E domani andremo ad animare un centro di accoglienza per disabili a Vitomirica, attualmente l’unico presente in Kosovo.
I film del laboratorio di video
Questi sono i film prodotti da sei allievi nell’ambito del laboratorio video nei giorni 18-19-22-23 ottobre 2012. Se considerate che abbiamo realizzato due ore di riprese, abbiamo lavorato sull’idea prima e avuto in totale la disponibilità di circa 8 ore di corso… ne sono estremamente soddisfatta. Nessuno si è risparmiato, ha dato fondo alle proprie capacità immaginative, ha sperimentato, ha utilizzato quel che di buono c’è… scoprendo anche che si può improvvisare una colonna sonora artigianale in quattro e quattr’otto per rendere il proprio video completamente originale…
Happy children
Questo gruppo si è concentrato sull’esperienza teatrale dei bambini di 7 Shtatori, quartiere multietnico di Peja.
The Explore
Un racconto poetico sul tema del viaggio.
Peja on my mind
Besa racconta la città di Peja, la situazione dei giovani, le speranze per il futuro.
Manca un giorno allo spettacolo finale dei ragazzi
Il tempo corre anche qui a Peja, siamo agli sgoccioli dei nostri laboratori, nel vero senso della parola, dato che per i motivi più vari, tra cui la festività musulmana del Bajram, i giorni di workshop sono stati ridotti da sei a quattro. Tutti noi stiamo facendo i miracoli per riuscire a portare in scena un piccolo spettacolo multimediale che vede protagonisti 40 ragazzi e ragazze, con sole otto ore di laboratori alle spalle.
Nel centro giovanile di Peja, attivo dal 2005, oggi un importantissimo punto di riferimento sociale e giovanile per questa città, e dove si alternano oltre 200 ragazzi e ragazze che usufruiscono di diverse proposte di corsi, che vanno dalla danza alle arti marziali e dalla fotografia al teatro, questo pomeriggio si lavora a mille.
Sara, insieme ai suoi sei allievi, è impegnata a montare le riprese realizzate due giorni prima in città; ne escono tre diversi video che raccontano il tema del viaggio attraverso le loro diverse sensibilità, esperienze e punti di vista. Sotto la guida di Sara, si compongono le immagini, i testi, le interviste e, dato che i ragazzi rivelano abilità e capacità inaspettate anche in campo musicale, vengono create delle piccole colonne sonore registrate sul momento e usate poi per accompagnare i loro videoclip.
Dalla grande sala di ginnastica si odono urla e passi da elefante; sono i bambini del gruppo teatrale che insieme ad Erica, con l’aiuto di Laura, Liridon e del traduttore Fitim, stanno viaggiando attraverso l’Odissea. Apro la porta e li osservo, sono bambini provenienti dal quartiere periferico di Shtat Shtatorë, alcuni dei quali appartengono alla minoranza etnica egiziana e rom. Mi emoziono a vederli interpretare la figura di Ulisse nel suo viaggio di ritorno verso casa. Lo spettacolo è stato allestito in sole sei ore di lezione tra varie difficoltà, tra cui quella della lingua. Anche Erica, alla fine di questo pomeriggio faticoso ma gratificante dal punto di vista dei risultati raggiunti dal suo gruppo, stringe Laura in un commovente abbraccio e manda baci e sorrisi ai suoi piccoli attori.
Un due tre, un due tre… eh sì, perché sono già tre le palline con cui i ragazzi di Riccardo si alternano negli esercizi di giocoleria… Poi, diablo, salti e movimenti acrobatici. Manca un giorno anche per loro e sicuramente si dovranno allenare questa notte, ma alla fine ce la faranno e ci lasceranno tutti a bocca aperta.
Il gruppo di musica, diretto da Laura, insieme alla sua inseparabile fisarmonica, è composto da sei ragazzi e tre ragazze, che domani uniranno le loro differenti voci, strumenti e personalità in un’unica armonia. Il gruppo presenta una canzone di antica origine africana, un canone yiddish e una canzone di gioia albanese-kossovara, sulle cui note i ragazzi esploderanno in una vera ovazione.
La musica non ha confini ed è un bell’esempio di unione di culture di tutto il mondo.
A domani quindi. Ci attende una bella sfida, prove generali e spettacolo finale, tutto in un solo pomeriggio, incrociamo le dita!