Ai seguenti link potrete consultare alcuni articoli che parlano del nostro progetto pubblicati su alcuni giornali indiani nei giorni scorsi:
VITA TRENTINA (leggi PDF)
Progetti internazionali di solidarietà artistica
Ai seguenti link potrete consultare alcuni articoli che parlano del nostro progetto pubblicati su alcuni giornali indiani nei giorni scorsi:
VITA TRENTINA (leggi PDF)
Un aggiornamento al volo prima di partire per Margao dove oggi alle 18.00 ora locale, debutterà il Fantasia Tour 2008 con i ragazzi di El Shaddai Street Child Rescue di Goa. Stefano dovrebbe essere in viaggio con tutto il materiale. Dopo il sopralluogo e le disposizioni per la realizzazione dello spazio scenico date ieri, un ulteriore controllo qualche ora prima dello spettacolo, visti i precedenti, è necessario. Il resto del gruppo, a cui si è aggiunta Paola Marcello arrivata ieri, partirà verso le undici. L’arrivo dei ragazzi è previsto qualche ora più tardi.
Sembra che ci sia molta aspettativa anche quest’anno. Ieri a Panjin c’è stata la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo con una decina di giornalisti rappresentanti le maggiori testate dello stato di Goa, radio e TV. Tante domande e grande interesse per questo progetto che anche quest’anno ha coinvolto una sessantina di ragazzi, con alle spalle storie a volte tostissime.
Ora è tutto pronto (…. speriamo!!!) per far vedere quello che si è fatto.
Diciamo che anche quest’anno le prove generali sono andate così così. L’energia elettrica che andava e tornava, la difficoltà di alcune ragazze nel cambio dei costumi (dovute più a motivi di pudicità che altro) e qualche ruzzolone in scena hanno condizionato il rendimento di tutti!. Un generatore di corrente, un separè e qualche aggiustatina qua e la dovrebbero risolvere il tutto (ripeto……. SPERIAMO!!!!)
Vi faremo sapere com’è andata. Che sia una giornata meravigliosa per tutti!!!!
E’ quasi tutto pronto per il debutto dello spettacolo “Fantasia” previsto per martedì prossimo nella città di Margao a sud di Goa.
Fin dalle prime ore del mattino la sartoria è in piena attività. La prova costumi è fissata per sabato pomeriggio e , per allora, tutto deve essere pronto. L’orario delle prove con i ragazzi è stato ridotto a due ore al giorno per via dell’attività scolastica che li vede occupati fino alle tre del pomeriggio.
Domani, 14 novembre, è il “the children’s day”, il “giorno dei bambini”. Questa giornata è molto sentita in tutta l’India e, parlando con Timira della sua infanzia per approfondire l’argomento, scopriamo che per i ragazzi questo è uno dei giorni più importanti dell’anno, atteso con grande eccitazione.
Le scuole regalano loro gelato e dolcetti. Le insegnanti, figure ritenute importantissime nella crescita del bambino, solitamente associate a regole e disciplina, lasciati da parte gli abiti formali, si lanciano in performance di danza e canto davanti ai loro studenti. In tutte le scuole è gran festa.
Il Children’s day è stato istituito in India da Jawaharlal Nehru, primo ministro del dopo colonialismo. Nehru amava i bambini e, specialmente il giorno del suo compleanno, il 14 novembre appunto, era solito organizzare delle feste per loro.
In India, per non far torto a nessuno, esiste anche il giorno delle maestre, il 5 settembre. In questo caso, sono i bambini che rendono omaggio alle loro insegnanti con esibizioni e doni.
Questa ricorrenza è legata alla figura del Dott. Radha Krishnan grande professore e filosofo presso l’università di Calcutta e secondo presidente dell’India dal 1962 al1967. Per la sua conoscenza e la sua cultura, ricevette il primo premio Bharat Ratna (il premio Nobel dell’India).
Un giorno alcuni dei suoi studenti vollero festeggiare il suo compleanno ma lui si oppose fermamente, affermando che non bisognava rendere omaggio solo a lui, grande intellettuale, ma a tutti gli insegnanti che ogni giorno contribuivano alla crescita della conoscenza nel Paese India. E così nacque il “Teacher’s Day”.
Qualche giorno fa, passando con la moto per la solita strada che collega Anjuna con Vagator, ci siamo imbattuti in una fila di autobus, camion e ambassador bianche parcheggiate all’esterno di una bellissima villa stile coloniale portoghese. Spinti dalla curiosità, fermati gli scooter, abbiamo chiesto che cosa stesse succedendo e, alla risposta “stanno girando un film per Bollywood”, Erica è entrata nello stato d’ eccitazione comune a moltissimi indiani, quando si nomina questa parola.
Purtroppo era ora di cena e non abbiamo approfondito. Il giorno dopo un’altra troupe di ripresa stava lavorando presso una palestra vicino alla scuola. Appena saputa la notizia, Erica, Stefano e Timira hanno studiato un piano d’azione. Non si poteva perdere una seconda occasione. Bisognava assolutamente fare un reportage giornalistico. Indossati i migliori abiti a disposizione, con enormi occhiali neri, che ogni tanto fanno scena, si sono presentati all’aiuto produzione. Timira ha introdotto gli altri come dei reporter italiani, in India per documentare un progetto teatrale, che vogliono approfondire la realtà di Bollywood. Stefano, con supertelecamera con tanto di microfono in mano ed Erica, lanciatissima nel suo nuovo ruolo improvvisato, facevano un certo effetto, e così sono riusciti a fissare un appuntamento per il giorno dopo direttamente con il regista Raj Kumar Shantoshi, uno dei più grandi qui in India. Dopo il consenso iniziale però, alle due di notte, è arrivato un sms (probabilmente dopo quindici ore lavorative) che rinviava a data da destinarsi l’incontro.
Col termine Bollywood, fusione di Hollywood e Bombay, si intende il cinema popolare in lingua hindi e occasionalmente in lingua urdu, con caratteristiche specifiche che lo differenziano sia dal cinema d’autore (sempre in lingua hindi) che dalle altre cinematografie indiane (tamil, malayalam, telugu e bengali), altrettanto ricche di produzione annuale di film e di talenti nei più svariati campi della cinematografia.
Bollywood rappresenta quel genere cinematografico indiano fatto di balli e canto, intorno ai quali si sviluppano le storie. Gli attori più popolari sono delle megastar. Uno di essi, Amitabh Bachan, è considerato una vera e propria leggenda vivente.
Più di 6 milioni di persone lavorano per Bollywood (praticamente il 10% della popolazione italiana!!!) e i film prodotti (più di mille all’anno) rappresentano solo il 20% del totale girato in India . Non c’è nazione al mondo dove si produca un numero così elevato di film e, mentre navighiamo in internet per trovare qualche statistica da riportare, scopriamo che Steven Spielperg il 6 ottobre ha deciso di lasciare la Paramount Pictures per dare vita a una società cinematografica autonoma a Bombay.
Gli indiani amano Bollywood e il suo cinema. Nei villaggi, la gente assiste in piedi a tre quattro ore di proiezione. ballando e cantando assieme ad attori e comparse, piangendo con loro nelle scene drammatiche e gioiendo con la stessa intensità nelle sequenze di festa. Si immedesimano nella leggerezza dei personaggi, dimenticando per qualche ora la loro vita di miseria.
L’altra faccia di Bollywodd non è però colori, lustrini, paillettes, musica e divertimento. Ogni giorno centinaia di ragazzini provenienti dalle aree rurali dello stato, scappano di casa e si riversano su Bombay con la valigia carica di sogni. Pochi giorni e andranno ad accrescere la schiera dei mendicanti che vivono alla giornata perché del domani non v’è certezza.
Tornando ai film.(fonte wikipedia), va detto che la musica e le canzoni sono da sempre una parte integrante della cultura popolare indiana, non esiste momento di aggregazione, ricorrenza e fase della vita dove non sia presente. Accompagna il lavoro nelle vaste zone rurali e i viaggiatori, durante i lunghi spostamenti in treno. È importante ricordare anche che le due grandi epopee tradizionali dell’India (Mahabarata e Ramayana) da sempre vengono memorizzate e tramandate col canto.
Non deve stupire, quindi, l’importanza della musica e delle canzoni nel cinema indiano. Da sempre ne costituiscono un elemento caratteristico e irrinunciabile.
Le canzoni vengono in genere diffuse prima dell’uscita di un film e rappresentano una entrata economica importante per i produttori che, con la vendita di cd e cassette hanno un primo guadagno sui soldi investiti. Inoltre in questo modo si crea un legame di riconoscimento tra il pubblico e il film tale da aumentarne le possibilità di successo.
In una cinematografia che non ammette la rappresentazione esplicita della sessualità, le scene ballate sono un elemento per esprimere maggiormente il lato erotico, altre volte possono rappresentare una modalità per conoscere più a fondo l’universo emozionale di un personaggio.
A Bombay il primo di ottobre c’è stato un grande sciopero a tempo. indeterminato per protestare contro le condizioni di lavoro delle maestranze. Appoggiati dalle star del cinema di Mumbai come Amitabh Bachan e Shah Rukh Khan, circa 150 mila lavoratori dell’industria cinematografica indiana hanno incrociato le braccia e promettono di continuare l’agitazione se non miglioreranno le loro condizioni di lavoro.
Ed ecco qui un pezzo musicale di Bollywood!!!!! Così mentre leggete potete farvene un’idea….