Primo giorno a scuola.
Il primo giorno a scuola è sempre una grande emozione, anche per chi, in quella scuola, ci torna da parecchi anni. Anzi, forse soprattutto per quelli: incontrare i ragazzi che hanno partecipato agli scorsi progetti, stupirsi di come siano cresciuti e maturati, vedere che sono entusiasti quanto noi di iniziare, ci sentiamo come delle zie che tornano dai nipotini dopo un lungo viaggio.
Tornare a casa, è proprio questa la nostra sensazione, dove anche i più piccoli, che non ci conoscono, ci corrono incontro abbracciandoci e facendoci le feste, mentre i più grandi che sono rimasti ci salutano con gioia e ci raccontano di chi ha trovato lavoro fuori dal centro, o di chi è rimasto ad El Shaddai a lavorare come tutor presso una delle numerose case famiglia dell’organizzazione.
Sì, perchè non c’è solo la scuola, che fornisce una completa istruzione a questi bambini raccolti dalla strada, ci sono numerose case dove vengono accolti, nutriti, lavati, accuditi; e molto spesso chi è cresciuto qui, forse per riconoscenza, forse perchè si sente veramente in famiglia, rimane a prendersi cura dei più piccoli, come prima qualcuno aveva fatto per lui.
Questo è quello che è accaduto a Suresh, un ragazzo che ha partecipato allo spettacolo Fantasia e che si è diplomato l’anno scorso, ma che ora lavora, ci dicono i suoi amici, in una nuova casa famiglia non lontano da qui. I ragazzi più grandi si prendono cura dei più piccoli, qui è normale. I ragazzi più grandi sono anche i primi ad accoglierci mentre attraversiamo il cortile della scuola, sapevano del nostro incontro di oggi con la direttrice.
Riusciamo a scambiare solo quattro chiacchiere, poi arrivano di corsa i più piccoli, tempestandoci di domande: come ti chiami ? Da dove vieni? Senza accorgermene mi ritrovo per mano con Tashi, una ragazzina con i codini, e con Shanti, che canticchia una canzoncina facendomi dondolare il braccio avanti e indietro. Le faccio i complimenti per il bellissimo nome e la bambina mi abbraccia forte ( mi arriva poco sopra le ginocchia ) urlando: grazie !